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Gli edifici di culto in paese

di Vincenzo Falasca

 

In Saponaria, sin dalla sua nascita, furono erette moltissime chiese e cappelle. Alcune di esse furono riedificate dopo il terremoto del 1857, di altre o è rimasto qualche insignificante lembo di muro o si tramanda solo il nome.

Davanti a ciascuna porta medioevale c’era una piccola chiesa. Si presentano qui le più importanti, di cui sono rimaste emergenze significative.

 

Sant'Infantino

Santa Maria di Costantinopoli (fotografia di V. Falasca)Originariamente chiamata Santa Maria di Costantinopoli. La sua costruzione è anteriore a quella della Collegiata. Edificata dai monaci orientali, la cui sede è il convento di Sant'Antonio Abate.

Di recente, sul muro interno di fondo, sono venute alla luce le pitture parietali rappresentanti i Santi martiri orientali Cosma e Damiano. Il simulacro della Madonna, reggente il Bambino sul braccio sinistro, more greco, ossia secondo il costume greco, di recente restaurato, si è rivelato di eccezionale fattura e, secondo gli esperti, è uno dei più antichi della Basilicata (trasferito il 23 dicembre 1995 nella chiesa del Santissimo Rosario in Piazza Arciprete Caputi).

 

San Rocco

Si trova di fronte alla porta medioevale di San Laniero. Costruita agli inizi del Seicento, quando la gente, afflitta da molte pestilenze, cominciò a rivolgersi a questo Santo, Patrono degli appestati. Il suo culto ebbe un'amplissima diffusione dopo la grande peste del 1656. Al suo interno conserva una piccola statua del Santo.

 

Madonna del Carmine

Si trova nel rione Mancoso, in fondo all'omonima strada. Fu ricostruita dopo il terremoto del 1857 dalla famiglia Toscano. A essa faceva capo la Congrega delle Carmelitane, costituita da giovanette del posto. La Pia Associazione della Congrega delle Carmelitane è sopravvissuta sino intorno al 1950.

 

San Giuseppe

Si trovava davanti alla Porta di Corte, nel luogo oggi chiamato largo Umberto I. Distrutta dal terremoto del 1857, fu ricostruita nel 1860 da Andrea Giliberti. Oggi è nota come cappella Giliberti.

 

Santissimo Rosario

Stemmi dei Sanseverino e dei D’Aragona al centro del paliotto dell’altare tardo barocco della Chiesa del Rosario (fotografia di V. Falasca)Si trova in piazza Arciprete Caputi. Venne eretta nel 1680 dal prete capitolare Girolamo Ianneo.

Al suo interno si conservano un magnifico altare ligneo tardo-barocco, policromo, e il sottostante paliotto, in argento maccato, autentico capolavoro di scuola napoletana.

Sulla facciata principale della chiesa è impresso lo stemma della Congrega del Rosario.

 

 

 

 

Santa Caterina

Interno di Santa Caterina prima del restauro (fotografia di V. Falasca)Chiesa privata di proprietà della famiglia Ceramelli (eredi attuali: Taddeo Filomena e i Larossa di Bari), situata di fronte alla casa municipale.

Vi si accede attraverso uno splendido portale settecentesco in pietra.

 

 

 

 

 

Santa Maria della Pietà

Santa Maria della Pietà (fotografia di V. Falasca)Cappella privata di proprietà, una volta, delle famiglie Danio e Giliberti (oggi, di Camilla Caputi), situata alla via Sant'Infantino in rione San Rocco.

All’interno si conserva una statua riproducente la Pietà di Michelangelo, da cui il nome.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Copyright testo e immagini (ove non inseriti altri riferimenti) di Vincenzo Falasca.