I monasteri maschilidi Vincenzo Falasca
Convento di San GiulianoSan Giuliano era uno dei tanti cenobi (laure) fondati dai monaci, seguaci di San Basilio, in Basilicata. Del convento di San Giuliano e della piccola chiesa annessa non resta alcuna traccia. Esso sorse verso la fine del V secolo d.C. in contrada Rungi, in un luogo detto Santa Maria della Pietra. La chiesetta era stata edificata già prima (intorno al 550) dal Vescovo di Grumentum Giuliano, e da lui prese il nome l’intera struttura del convento. Fra il 950 e il 960 il monaco Luca di Demennea (Messina) approdò in Val d’Agri e ripristinò, ampliandolo, il convento allora in rovina. Poi si trasferì ad Armento. Prima del XVI sec. esso fu soppresso e i suoi beni passarono prima alla Mensa Arcivescovile di Santa Maria di Nazareth, in Barletta e poi alla Collegiata di Saponaria.
Convento di Sant'Antonio AbateAntichissimo monastero, coevo o addirittura anteriore a quello di San Giuliano. Fu fondato nella contrada omonima dai frati seguaci di Sant'Antonio, che costituirono il nucleo più nobile del monachesimo orientale. Di esso si è conservata la chiesa, ristrutturata in varie epoche. Molto scarsi i resti della struttura conventuale. Fra essi un abitacolo circolare, poggiante su viva roccia intagliata, che doveva forse servire per deposito di olio, vino e derrate alimentari.
Convento francescano dell’Ordine conventualeEsso sorgeva nel luogo ove attualmente insiste il cimitero comunale. Dice il Caputi: "... rimasto a camposanto dal 1841 con una spesa di novecento ducati’". Sicuramente fu uno dei più antichi insediamenti francescani della Basilicata. La tradizione vuole che esso fu fondato direttamente da San Francesco al suo ritorno dall’Africa. È rimasto solo il vano della cappella dei Sanseverino, per molto tempo utilizzato come ossario. Era il convento più ricco di tutta Saponaria.
Convento francescano dei Frati Minori CappucciniÈ stato fondato nel 1555, su richiesta dell’Università, in posizione sud-est rispetto al centro abitato, in un luogo ove sorgeva già la chiesetta di San Giacomo e San Filippo Apostoli. Al suo sorgere, fu ricompreso nella Provincia monastica di San Girolamo, che abbracciava la Puglia e la Basilicata. Il 9 Agosto del 1560 passò nella nuova Provincia di Basilicata. Nel Maggio 1714 si tenne ivi il Concilio dei Padri Capitolari Cappuccini della Provincia di Basilicata, per la elezione dei Superiori Maggiori. Nel 1737 la piccola biblioteca della struttura monastica si arricchì di preziosissimi testi, che l’arciprete-archeologo Carlo Danio donò, con l’obbligo di consentirne la consultazione anche ai laici. Nel 1734 la Provincia monastica della Basilicata fu stata divisa in tre Custodie e a capo di una di esse, quella delle Marine, fu posto il convento di Saponara. Con Legge del 7 Luglio 1866, n. 3036, dopo la sua parziale distruzione del sisma del 1857, esso fu soppresso. Solo il 25 novembre 1957, a distanza di un secolo esatto dal terremoto, i Cappuccini rientrarono a Grumento Nova, nelle persone di Padre Ludovico da Serino (Guardiano) e di Padre Leonardo.
Grancìa di San Lorenzo della PadulaPresumibilmente agli inizi del 1600 (non si hanno dati certi in proposito) venne fondata in Saponaria da parte dei monaci Certosini della Real Certosa di San Lorenzo di Padula una "grancìa" (o "grangìa", un luogo per la conservazione del grano), ove dimorarono per vari secoli due frati. La sede trovavasi in paese (al di sotto dell’attuale casa municipale). Una sede distaccata possedevano in contrada Spineta e "un molino, volgarmente detto il molinello, sotto S. Lucia". Nella tavola dell’ I.G.M. che comprende la contrada Spineta, troviamo contrassegnato un ampio bosco con il nome di "Bosco di San Lorenzo".
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