Il Parco. Bellezze naturalistiche, flora e faunadi Silvia Sgrosso
L’area di Grumento Nova ricade all’interno del territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val d'Agri, Lagonegrese. Dal punto di vista naturalistico il Parco Nazionale si contraddistingue per la notevole varietà di ambienti che si possono incontrare e rappresenta un’importante cerniera di raccordo e un importante corridoio ecologico per la fauna dei parchi nazionali del Cilento, Vallo di Diano e del Pollino. Grumento Nova si trova nell’alta Val d’Agri, circondata da cime montuose e affacciata sulle sponde del Lago di Pietra del Pertusillo, un invaso artificiale di notevoli dimensioni che raccoglie le acque del fiume Agri e dei suoi affluenti. Il lago, creato alla fine degli anni ’50, è oggi fortemente naturalizzato e integrato nel paesaggio. In questo territorio si trovano tipici ambienti di fondovalle, con un magnifico bosco di Cerro (Quercus cerri) che costeggia le sponde del Lago di Pietra del Pertusillo alla confluenza del fiume Maglie, al cui interno è possibile osservare, tra l’altro, delle belle fioriture di orchidee. Lungo i corsi d’acqua è presente la tipica vegetazione ripariale rappresentata da boschi misti con predominanza di Pioppo (Populus alba, Populus nigra), Ontano nero (Alnus glutinosa) e Salice (Salix spp.).
Alla foce del fiume Agri nelle acque del lago si formano canneti che rappresentano l’habitat ideale per diverse specie animali, in particolare uccelli acquatici. Tra questi si ricordano la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), diverse specie di Aironi (Ardea spp.) e numerose altri trampolieri. Sul lago, ma non solo, è facile osservare il Nibbio bruno (Milvus migrans) mentre molto abbondanti sia sulle cime sia nel fondo valle volteggiano esemplari di Nibbio reale (Milvus milvus). Gli ambienti acquatici risultano habitat ideali alla presenza della Lontra (Lutra lutra), un raro ed elusivo Mustelide e di alcune delle sue prede preferite come il Gambero fluviale (Austropotamobius pallipes italicus) e il Granchio d’acqua dolce (Potamobius fluviatalis) che testimoniano un buono stato di conservazione dei fiumi e dei torrenti dell’area. Nelle aree collinari e di fondovalle, inoltre, non è improbabile incontrare diverse specie di Mammiferi di medie dimensioni come il Tasso (Meles meles), la Faina (Martes foina), la Volpe (Vulpes vulpes), l’Istrice (Istrix cristata), la Lepre (Lepus europaeus). L’erpetofauna (rettili e anfibi) conserva una buona integrità e un numero di specie consistente tra le quali si ricordano il Saettone (Zamenis lineatus), il Cervone (Elaphe quatuorlineata), la Vipera (Vipera aspis). È possibile, inoltre, osservare nuclei di Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), che rappresenta un tipico endemismo italiano (ossia il fenomeno per cui alcune specie animali o vegetali sono esclusivi di un dato territorio), e non è difficile rilevare la presenza dell’Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) e dei Bufonidi in genere, nelle pozze d’acqua di fondo valle. Dalle aree collinari e di fondovalle di Grumento Nova è possibile spostarsi verso ambienti tipicamente montani con alcune delle cime più alte dell’Italia meridionale, come il Monte Sirino, molte delle quali sono coperte da spettacolari faggete. Oltre a queste sono presenti splendidi boschi come l’Abetina di Laurenzana, che racchiude all’interno di un bosco misto di Cerro (Quercus cerris) e Faggio (Fagus sylvatica), e popolazioni di Abete bianco (Abies alba) capaci di rinnovarsi spontaneamente. Questo albero, che arriva a sfiorare i 40 metri, è il segno tangibile del passaggio su questo territorio delle glaciazioni, in cui riesce a vivere grazie a particolari condizioni microclimatiche. Le estese foreste delle aree montane rappresentano senza dubbio l’habitat idoneo di specie animali come il Lupo (Canis lupus), predatore sia del Cinghiale (Sus scrofa) che del più raro Cervo (Cervus elaphus), e di altri piccoli Mammiferi carnivori come la Puzzola (Mustela putorius), la Martora (Martes martes) o l’elusivo Gatto selvatico (Felis sylvestris). In questi ambienti montani è possibile osservare il Falco pellegrino (Falco peregrinus) e colonie di Gracchi corallini (Pyrrhocorax pyrrhocorax) insieme a quelle dei Corvi imperiali (Corvus corax). Recenti segnalazioni fanno ipotizzare un possibile ritorno dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos) che in questo territorio risulta estinta da tempo ma saltuariamente frequenta quest’area provenendo dal vicino Parco del Pollino. All’interno dei boschi è possibile ascoltare diverse specie di Picchio (Picidae) mentre è rara e localizzata la presenza del Gufo reale (Bubo bubo). Nelle praterie sommitali si possono trovare, tra l’altro, colonie di Luscengola (Chalcides chalcides) e di Orbettini (Anguis fragilis). Nelle aree montane sono presenti numerosi endemismi vegetali di origine glaciale appenninici, come l’Astragalus sirinicus, o estremamente localizzati come Vicia serinica, che vive in piccole stazioni in alcune vallate altomontane del Sirino e Achillea lucana segnalata sulla dorsale del Volturino.
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