Il lago di Pietra del Pertusillo |
di Silvia SgrossoUno degli ambienti che caratterizza il territorio dell’alta Val d’Agri è certamente il Lago di Pietra del Pertusillo. Questo invaso artificiale è il secondo sbarramento incontrato dal fiume Agri dopo la diga di Marsico Nuovo e rappresenta, provenendo dallo Ionio, la porta di accesso all’alta Val d’Agri. Il Lago di Pietra del Pertusillo, la cui diga è in funzione dal 1963, occupa una superficie di circa 630 km2 ed ha una capacità di 145-155 milioni di metri cubi di acqua destinati sia ad uso irriguo, che potabile ed idroelettrico. La sua forma, piuttosto articolata e con diversi rami laterali, fa si che questo invaso abbia un aspetto fortemente "naturalizzato" e ben integrato nel contesto dell’ambiente circostante. Il Lago di Pietra del Pertusillo, incluso nel territorio del Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, fa anche parte del sistema di aree protette Natura 2000 della Regione Basilicata, costituito da aree SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone a Protezione Speciale) che hanno lo scopo di tutelare habitat e specie, di particolare pregio ed interesse, individuati nelle direttive comunitarie. Lo studio della morfologia dell’alta Val d’Agri ha permesso di comprendere che l’attuale lago, pur essendo un invaso artificiale, occupa parte del letto di un antico lago pleistocenico. In questo bacino confluiscono il Fiume Agri, poco dopo aver ricevuto le acque del Torrente Sciaura nei pressi della chiesetta di San Laviero, e il Fiume Maglie nell’area di Bosco Maglie; entrambe le confluenze sono nel territorio di Grumento Nova ma anche i comuni di Spinoso e Montemurro affacciano sulle sponde del lago. Le rive del lago hanno una copertura arborea caratterizzata da Salice (Salix spp.) e Pioppo (Populus spp.) specie igrofile, tipiche degli ambienti acquatici; in alcuni periodi dell’anno si possono vedere diversi individui appartenenti a queste specie in buona parte sommersi dall’acqua che danno luogo uno spettacolo molto suggestivo. Altri tratti di sponda, invece, sono caratterizzati dalla presenza di Cerro (Quercus cerris). A causa delle notevoli escursioni del livello dell’acqua nel corso dell’anno, lungo le sponde del lago non sono molto diffuse specie arbustive ed erbacee tipiche degli ambienti palustri, come i canneti, la cui sopravvivenza non è possibile a causa dei lunghi periodi di emersione. Questo specchio d’acqua ha dato vita ad un complesso ecosistema dall’equilibrio molto delicato. La componente ittica è composta prevalentemente da Ciprinidi che ben si adattano ad acque lente e poco ossigenate, ed in particolare dalla Carpa (Cyprinus carpio), della Tinca (Tinca tinca) con sconfinamenti stagionali di specie più tipicamente di acqua corrente quali Cavedano (Leuciscus cephalus), Alborelle (Alburnus spp.) e Trota fario (Salmo trutta). Queste sono alla base dell’alimentazione di molte specie di Ardeidi che il lago durante le varie stagioni. L’Airone cenerino (Ardea cinerea) e la Garzetta (Egretta garzetta) sono osservabili in tutte le stagioni (anche se non vi nidificano) mentre sono di passo l’Airone rosso (Ardea purpurea), l’Airone bianco maggiore (Casmerodius albus), la Sgarza (Ardeola ralloides) e la Nitticora (Nycticorax nycticorax); il Cavaliere d’italia (Himantopus himantopus) è un raro frequentatore primaverile del lago. Abbastanza frequente durante le migrazioni sembra essere anche la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), mentre risulta estremamente interessante la presenza della Cicogna nera (Ciconia nigra), nidificante con una coppia in un’area poco lontana dalla diga. Questa specie nidifica in Italia con sole 11-12 coppie, dunque la sua nidificazione nel Parco è di notevole interesse conservazionistico. Il Gabbiano comune (Larus ridibundus) ed il Cormorano (Phalacrocorax carbo) sono, invece, presenze più invernali e primaverili. L’habitat del lago di Pietra del Pertusillo non si presta, invece, alla nidificazione delle specie di Anatidi che necessitano di ripari e prediligono ambienti ricchi di canneti e vegetazione acquatica. Il Nibbio reale (Milvus milvus) è una specie stanziale a differenza del Nibbio bruno (Milvus migrans), abile pescatore, che, come dice il nome scientifico, è un migratore ed è presente durante il periodo estivo. Soprattutto in autunno è possibile osservare i dormitori collettivi, situati su piante secolari, di Nibbio reale, anche misti al Nibbio bruno, poco prima della loro partenza per altre latitudini. Qualche raro avvistamento del Falco di Palude (Circus aeruginosus) lascia intravedere una frequentazione dell’area anche da parte di questa specie, durante gli spostamenti migratori primaverili. I boschi circostanti sono utilizzati da Strigidi come l’Allocco (Strix aluco) ed il Gufo comune (Asio otus) mentre i ruderi delle tante strutture agricole abbandonate offrono rifugio ad altre specie di rapaci notturni come il Barbagianni (Tyto alba) e la Civetta (Athene noctua). Questo habitat agricolo che circonda le sponde del Lago offre rifugio e cibo anche a molte specie di Mammiferi di piccole e medie dimensioni ed è possibile fare piacevoli incontri o rinvenire le tracce del passaggio del Tasso (Meles meles), della Volpe (Vulpes vulpes), dell’istrice (Hystrix cristata), del Cinghiale (Sus scrofa), ecc… Le acque del lago ed i fiumi che vi affluiscono rappresentano ambienti ideali per la Lontra (Lutra lutra), un elusivo mustelide le cui tracce si rinvengono con facilità soprattutto alla confluenza del Maglie e dell’Agri. In particolare, nei mesi estivi quando molti corsi d’acqua minori sono in secca, il lago del Pertusillo ed i suoi affluenti rappresentano un’importantissima riserva, non solo d’acqua ma anche di cibo per la Lontra ed altre specie di Mammiferi. |